Henri Cartier-Bresson

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« Le fotografie possono raggiungere l’eternità attraverso il momento. »

Henri Cartier-Bresson (Chanteloupe-en-Brie, 22 agosto 1908 – L’Isle-sur-la-Sorgue, 3 agosto 2004) è stato un fotografo francese , è considerato un pioniere del foto-giornalismo, tanto da meritare l’appellativo di “occhio del secolo”. Solamente nel 1931, al ritorno da quel viaggio, scatta in lui l’interesse alla continua ricerca di immortalare la realtà. . Nel 1932 comprò la sua prima macchina fotografica, una Leica 35 mm con lente 50 mm che l’accompagnerà per molti anni. Durante la seconda guerra mondiale, Cartier-Bresson entra nella resistenza francese, continuando a svolgere costantemente la sua attività fotografica. Nel 1945 fotograferà la liberazione di Parigi. Cartier-Bresson divenne il primo fotografo occidentale che fotografava liberamente nell’Unione Sovietica del dopo-guerra. Nel 1968, Henri Cartier-Bresson inizia gradualmente a ridurre la sua attività fotografica per dedicarsi al suo primo amore artistico: la pittura, dichiarando: «In realtà la fotografia di per sé non mi interessa proprio; l’unica cosa che voglio è fissare una frazione di secondo di realtà». Con l’unica eccezione dei ritratti. Continuerà infatti a dedicarsi ai ritratti fotografici almeno fin al 1980. Nel 1979 viene organizzata a New York una mostra tributo al genio del fotogiornalismo e del reportage. Nel 2000, assieme alla moglie Martine Franck ed alla figlia Mélanie crea la Fondazione Henri Cartier-Bresson, che ha come scopo principale la raccolta delle sue opere e la creazione di uno spazio espositivo aperto ad altri artisti; nel 2002 la Fondazione viene riconosciuta dallo stato francese come ente di pubblica utilità.

(Fulvio Capannoli) (Rielaborazione e riassunto da fonte: Wikipedia)artwork_images_424158012_456647_henri-cartier-bresson1

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