Andy Warhol nasce nel 1928 a Pittsburgh, in Pennsylvania, da genitori cecoslovacchi immigrati. La sua infanzia è molto difficile; sperimenta la povertà e la solitudine. E’ stato un pittore, scultore, regista, produttore cinematografico, direttore della fotografia , attore e sceneggiatore , figura predominante del movimento della Pop art e tra gli artisti più influenti del XX secolo . Tra il 1945 e il 1949 studia al Carnegie Institute of Technology della sua città. Si trasferisce poi a New York dove lavora come grafico pubblicitario presso alcune riviste: “Vogue” e “Glamour”.

Warhol di giorno va a caccia di lavori presso le riviste di moda che iniziano a diffondersi largamente e di notte a sviluppare le sue idee. La tecnica usata da Warhol è quella del riporto fotografico, con violenti colori, che dissacrava il concetto di unicità dell’opera d’arte, creando un procedimento artistico meccanico. La provenienza dal mondo della pubblicità è fondamentale per la sua arte. I soggetti a cui Warhol si interessa sono i prodotti del consumismo industriale, pubblicizzati e diffusi dai mass media anche ai livelli più popolari.

Warhol fu molto discusso e criticato per la sua eccentricità e per l’immagine trionfale del consumismo americano che diffondeva.

Verrà sepolto a Pittsburgh, dove nel 1990 nasce l’Andy Warhol Museum -Semplice, sempre pronta all’uso, leggera e a buon mercato- Questo dovrebbe essere l’identikit della macchina fotografica del vero fotografo, più interessato all’immagine che agli strumenti. E questo era l’identikit delle macchine fotografiche utilizzate da Andy Warhol. La Polaroid, certo, la Big Shot, è stata la macchina delle sue opere. La passione di Andy Warhol per l’utilizzo della Polaroid Big Shot, ha lasciato il segno nella storia, perché è con essa che ha realizzato le sue opere fotografiche più importanti. La Minox la utilizza moltissimo per la sua possibilità di scattare in silenzio: la Minox fa solo un leggerissimo click quando scatta. E’ difficile parlare del Warhol fotografo, impossibile se non ci si sofferma sulla sua vita e il suo concetto di arte. Un’arte a tutto tondo, riflesso della vita e sua stessa testimonianza. Andy Warhol dichiara: «Vorrei essere come una macchina!», e in fondo quale migliore mezzo di espressione artistica se non la macchina fotografica poteva soddisfare il suo desiderio? “La cosa migliore di una fotografia è che non cambia mai, anche quando le persone in essa lo fanno.”