David Alan Harvey

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Si ispira e viene influenzato fin dall’infanzia dai fotografi Cartier-Bresson e Robert Frank. Ha passato 5-6 mesi nello Yucatan, Brasile, Guatemala e Messico, lavorando per la National Geographic. Per venti anni ha viaggiato per lavoro tra Spagna, Portogallo e America Latina. Ha fotografato e scattato foto per più di 40 articoli, concentrando la sua attenzione sulle persone, lo spirito e la cultura dei popoli.

David Alan Harvey nasce nel 1944 a San Francisco. A soli 6 anni si ritrova a vivere appartato in ospedale per la poliomielite. Legge riviste e libri ricchi di immagini (Life, Look, Magazine e National Geographic). Verso i 12 anni inizia ad appassionarsi di fotografia. Si compra con i suoi risparmi una macchina fotografica Leica. Già a 20 anni realizza reportage sociali, come il lavoro in B-N su una comunità afro-americana della Virginia (Norfolk). Nel 1966 pubblica la sua opera fotografica “Tell it like it is”. Tre anni dopo si diploma all’ Università di giornalismo nel Missouri (Graduate School of Journalism). Nel 1971 si stabilisce a Washington e lavora per il National Geographic Magazine (reportage di geografia in cui si narrano usi, modi e costumi di varie culture). In seguito viene nominato “Fotografo dell’anno per le riviste”. Diventa membro dell’agenzia fotografica “Magnum Photos” nel 1977, dopo essere entrato pochi anni prima come tirocinante. Dal 2005 al 2007 compie un servizio fotografico sulla cultura Hip-Hop; su questo tema pubblica il suo libro fotografico “Living Proof “. Un anno dopo crea il suo primo sito online-magazine “Burn”. Oggi a 68 anni vive a New York, si dedica alla formazione e alla promozione di nuovi talenti, insegnando fotografia, tenendo conferenze e workshop in tutto il mondo.

(Linda Giusti)(Rielaborazione da fonte: http://www.vogue.it, http://www.davidalanharvey.com, Wikipedia)