Julia Margaret Cameron

Julia Margaret Cameron

Julia Margaret Cameron nasce a Calcutta l’11 giugno del 1815, era la figlia di James Pattle, un ufficiale inglese della British East India Company, e di Adeline de l’Etang, figlia di aristocratici francesi.
Visse in Francia fino al 1838, poi tornò in India per sposare Charles Hay Cameron e, quando suo marito si ritirò dagli affari, si trasferirono a Londra, nel 1848. Nel 1860 la famiglia Cameron acquista una proprietà nell’isola di Wight che viene chiamata Dimbola Lodge ed ospita tutt’ora un museo ed una mostra fotografica dedicata alla Cameron.
La passione fotografica arriva quasi per gioco, quando nel 1863 la figlia di Julia le regala una macchina fotografica rudimentale per distoglierla dalla noia che la colpiva nella proprietà. L’apparecchio era costituito da due scatole di legno che scorrevano mediante un ingranaggio e che le permettevano di fotografare su lastre di formato 9×11 mm. Utilizzava un obbiettivo chiamato Jamin che aveva il difetto di essere poco luminoso e soggetto ad aberrazione cromatica. Questo obbiettivo , inoltre, non era adatto a quel formato e ciò comportava la deformazione delle zone esterne delle immagini, come si nota nel celebre ritratto a Tennyson , meglio conosciuto come “The Dirty Monk” o Il monaco sporco.

Julia apprende i rudimenti della fotografia da Oscar Gustave Rejlander che nel ’63 si trovava appunto sull’isola di Wight per fotografare Alfred Tennyson e la sua consorte.
Il suo primo “successo” si registra nel ’64 quando immortala Annie, una bambina del posto, ciò le da la spinta per continuare in questa sua passione che porta avanti con l’aiuto di tre sue cameriere in un pollaio con struttura in vetro che verrà modificato per diventare la “Glass Hause” della fotografa.

I soggetti della Cameron sono amici, parenti, bambini convinti con la promessa di qualche leccornia che rimangono fermi in posa a lungo per l’obbiettivo della fotografa.

In questi anni inizia un diario chiamato “Annals of My Glass House” nel quale narra tutte le sue avventure con l’apparecchio fotografico e le difficoltà incontrate nel fare fotografia.
Già nel 1865 Julia Margaret ha la soddisfazione di vedere esposte le proprie opere in una personale, presso lo Studio Colnaghi di Londra. Ne segue un’altra l’anno dopo alla French Gallery.
Le critiche che arriveranno sono molto aspre, addirittura Lewis Carrol definirà le fotografie orrende, ma Victor Hugo invece le apprezzerà moltissimo e scriverà alla Cameron sentite parole di apprezzamento.
Nell’ottobre del ’75, i coniugi Cameron, economicamente in rovina, si ritirano in una proprietà sull’isola di Ceylon. Torneranno brevemente in Inghilterra solo tre anni più tardi.
Alle dure condizioni ambientali, alla difficoltà nel reperire i materiali, forse anche alla scarsa propensione verso i soggetti locali, è probabilmente da attribuire il fatto che le immagini scattate lì sono pochissime.
Julia Margaret Cameron muore a causa di un’influenza a Glencairn, presso la casa del figlio Henry, il 26 gennaio del 1879.

Curiosità: La Cameron fotograferà molti personaggi al tempo famosi quali Thomas Carlyle, Robert Browning, Alfred Tennyson, George Frederick Watts, John Herschel e Charles Darwin.

(Martina Benvenuti) (Wikipedia-Sito : Lo specchio incerto)

 

Alice Liddel

“Pomona (Alice Liddel)” 1872

CIS:214-1969

“Annie” 1863

"Wist ye not that your father and I sought thee sorrowing?"

“The Return After Three Days” 1865

BAL105264

“The Whisper of the rose a Portrait of George Frederick Watts”

Cherles Darwin

“Charles Darwin” 1870

John Herschel

“Sir Jon Frederick William Herschel” 1867

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