Robert Mapplethorpe


1980

Robert Mapplethorpe nasce il 4 novembre del 1946 nel Queens, in una famiglia cattolica osservante originaria dell’Irlanda. Terzo figlio di sei fratelli nel 1963 si iscrive al Pratt Institute di Broklin ad un corso pubblicitario, dove studia anche disegno, pittura e scultura. Robert in un particolare momento della sua vita sospende gli studi ed inizia a consumare droghe, vizio che lo consumerà letteralmente.

Nel frattempo si innamora figuratamente di Patty Smith ed è appunto lei il soggetto cardine delle sue foto dal 1970 al 1973. Nel 1970 acquista la sua prima macchina fotografica, una Graflex 4×5 pollici con dorso Polaroid, e nello stesso anno avrà la sua prima relazione omosessuale, cosa che poi lo porterà a fare coppia fissa con Sam Wagstaff. Nel 1973 espone la sua prima mostra nella Light Gallery di New York. Nel 1975 Sam gli regala una Hassemblad medio formato, ed è con quella che inizia a fare ritratti alla sua cerchia di amici più stretti ; è stato proprio Mapplethorpe a fare la copertina dell’album di Patty Smith “ Horses “. Nel 1979 si trasferisce insieme a Sam a New York dove mette su un suo laboratorio.

Mapplethorpe divenne famoso inizialmente per il controverso “ The X Portfolio “, una serie di fotografie sadomaso e innumerevoli ritratti di personaggi famosi ed infine nature morte.

Nel 1986 gli è stato diagnosticato l’AIDS ma nonostante la sua malattia ha accellerato i suoi sforzi creativi.

Il corpo umano costituisce il principale oggetto della sua fotografia infatti attraverso un’opera carica di tensione sessuale e violenta Mapplethorpe scandalizza ma allo stesso tempo affascina mediante la rappresentazione di un ideale di bellezza , bianco-nero, morbido e raffinato.

Coppie autentiche gay della scena di New York vennero ritratte in pratiche erotiche decisamente estreme. In queste immagini il fotografo spezzava deliberatamente il confine tra foto d’arte e foto pornografiche, adottando soggetti e temi tipici della pornografia. Nonostante questo passaggio lo stile di Mapplethorpe rimase sempre del tutto originale, capace di scavare con la luce, proprio come uno scultore con lo scalpello.

“ Io non faccio foto, faccio parte dell’evento, in questo senso non mi considero un fotografo “

E’ in questo modo che Robert amava definirsi ; non un fotografo ma un artista, un vero e proprio reporter ed interprete del corpo umano. Oggi Mapplethorpe è rappresentato da gallerie in Nord e Sud America e in Europa e il suo lavoro si trova nelle collezioni dei più importanti musei di tutto il mondo. Al di là del significato storico e sociale del suo lavoro, la sua eredità vive attraverso il lavoro della Fondazione Robert Mapplethorpe. Ha fondato la Fondazione nel 1988 per promuovere la fotografia, supportare i musei che espongono l’arte fotografica e per finanziare la ricerca medica nella lotta contro l’AIDS e infezione da HIV-correlata.

(Rossana Faggioli) (Rielaborazione da fonti: www.wikipedia.com, The Robert Mapplethorpe Foundation, ALAFOTO  GALLERY – Mapplethorpe)

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