August Sander

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August Sander nacque a Herdorf in Germania nel 1876, in un’umile famiglia impiegata nell’industria mineraria, operò come fotografo durante il suo impegno militare, finchè riuscì a diventare proprietario di uno studio fotografico a Litz, dove si affermò come fotografo ritrattista della società borgherse del tempo e come paesaggista. Nel 1910 si trasferirà a Colonia dove aprirà un nuovo studio e si unirà al ”gruppo degli artisti progressivi”, questi furono anni decisivi per l’iniziazione del suo studio sociale, infatti nel 1929 pubblicherà il libro ” facce del nostro tempo”. Secondo Sander ogni individuo è frutto del contesto socio-culturale a cui appartiene, il suo obbiettivo sarà quello di raccontare, attraverso un’ampia raccolta di ritratti, ”uomini del ventesimo secolo”, la realtà di ogni contesto sociale (studio sociologico).

Sotto il regime nazista, il figlio Erich, membro del partito comunista sarà imprigionato per dieci anni ai quali non vedrà fine, perchè morirà all’esaurirsi della sua condanna, il libro di Sander sarà sequestrato e le lastre distrutte, perchè il regime nazista non apprezzerà il ritratto della società tedesca raccontato dal fotografo, che oltretutto affiancò ritratti di personaggi borghesi a quelli di poveri contadini e oppositori politici. ”Uomini del ventesimo secolo” è un ampio catalogo della società tedesca durante la repubblica di Weimar (19-33). Nel 1944, durante la seconda guerra mondiale lo studio a Colonia verrà distrutto a causa dei bombardamenti e Sander si trasferirà in campagna con la speranza di salvare i suoi negativi, morirà a Kuchhausen nel 1964.
Secondo August Sander la fotografia doveva rappresentare la realtà fatta e finita, il suo intento era quello di cogliere la verità del contesto economico-sociale degli individui ritratti che a loro volta venivano inseriti in categorie. L’estrazione sociale e i mestieri degli uomini illustrati si intuiscono dagli abiti e da alcuni oggetti caratteristici, mentre lo sfondo sarà quasi sempre lasciato spoglio e semplice, in modo da non distrarre l’osservatore dal soggetto principale, le foto di Sander sono in bianco e nero, i personaggi sono ritratti in pose statiche, ma naturali, con lo sguardo rivolto verso l’obbiettivo. Il suo lavoro consiste nel rappresentare i contesti sociali del tempo nella loro essenza, accostando le foto l’una all’altra in modo da risaltarne i rapporti e le differenze. La sua collana fotografica: ”uomini del ventesimo secolo”, non sarà una critica, ma una documentazione obbiettiva sugli usi e costumi dell’epoca, contadini, commercianti, donne, classi e professioni, artisti, città e gli ultimi, sono le tematiche dell’opera, che sarà distrutta ed in seguito ricomposta dopo la sua morte.

(Rielaborazione da margini in/versi) (Virginia Anichini)

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(Dalla serie ”Uomini del ventesimo secolo”, 1926)

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(Dalla serie ”Uomini del ventesimo secolo”-1930)

 

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(Dalla serie ”Uomini del ventesimo secolo”)

 

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